Test: qual è la tortina giusta per te

Estate: tempo di test da fare sotto l’ombrellone. Il nostro magazine oggi indossa il costume e vi propone un giochino semplice semplice, per nulla impegnativo e molto divertente. Non pretendiamo mica di rivelare aspetti della vostra personalità che non conoscete ancora ma, scommettiamo che in sole cinque domande riusciamo a individuare la vostra tortina preferita? Si, vale anche per te che non sai mai cosa scegliere. Cominciamo?

  1. A tavola, per te, la cosa più importante è:

    A. Avere le tue abitudini, mangiare spesso ciò che ti piace
    B. Fare attenzione alla salute, prediligere cibi non raffinati e naturali
    C. Il gusto: quello che mangi deve sempre farti impazzire
    D.I sapori di casa: adori il gusto siciliano, non ami troppo i sapori esotici.

  2. Le tue giornate devono essere:

    A. Organizzate: vuoi sapere cosa aspettarti fin dal giorno prima
    B. Sicuramente piene di momenti da dedicare alla cura di te e allo sport
    C. Piene di sorprese: ami le novità!
    D. Con più natura possibile: se non guardi il mare o non stai un po’ al sole sei di malumore.

  3. Se dovessi scegliere un valore che ti rispecchia sceglieresti…

    A. La famiglia
    B. La tradizione
    C. L’amicizia
    D. Le tue radici e i tuoi luoghi.

  4. La tortina, per te, è ideale da mangiare…

    A. A colazione
    B. Come sano snack spezzafame
    C. A qualsiasi ora del giorno
    D. A fine pasto

  5. Il tuo colore preferito è:

    A. L’azzurro
    B. Il giallo
    C. Il rosso
    D. Il verde

 

RISULTATI

Maggioranza di A
TORTINA CLASSICA

Ami il gusto della tradizione e sei ancorato ai valori familiari, esattamente come Tomarchio. La tortina per te è classica, quella di sempre, la colazione di una vita!

Maggioranza di B
TORTINA INTEGRALE

Ami la tortina quasi quanto ami prenderti cura di te e dei tuoi cari. Per te è fondamentale che un cibo sia sano, guardi le etichette e scegli l’integrale. Buono e sano. Nessuno dei due fattori può mancare!

Maggioranza di C
TORTINA GOLOSA

Sei un tipo spumeggiante, goloso, sempre pieno di sorprese, passionale. La Tortina Golosa è appena arrivata ma è già diventata la tua preferita tra tutte le tortine. Viva il cioccolato! Viva la vita!

Maggioranza di D
TORTINA MEDITERRANEA

La tortina che preferisci è la Mediterranea perché ami il gusto delle cose buone, i sapori della tua terra e ti piace ritrovare i tuoi luoghi anche a tavola. Sei uno che non si accontenta e ami coccolarti…


colazione tomarchio

4 errori che tutti commettiamo a colazione

L’estate è la prima nemica della colazione. I motivi sono due: il caldo, che tiene a bada l’appetito, e la voglia di essere sempre in super forma per la spiaggia (e così la colazione diventa il pasto “rinunciabile”). In realtà, a prescindere dal calendario, fare una buona colazione resta una regola inviolabile. E non bisogna eliminare i dolci come tanti pensano, anzi.

Ecco alcuni errori che tanti commettono in buona fede…

  • Togliere i dolci dalla colazione
    Lo fa il 56% degli italiani credendo di dimagrire. Ma in realtà lo zucchero è fondamentale a inizio giornata. Serve a dare energia, a farti partire con la giusta carica e ad aumentare la serotonina. Chiaramente nelle adeguate quantità.
  • Bere solo un caffè e non mangiare nulla
    Lo fa quasi un italiano su tre. Ed è un errore grave perché si rischia di arrivare a pranzo super scarichi e affamati. Dopo circa 10 ore di digiuno (se consideriamo il tempo che passa dalla fine dell’ultimo pasto, ovvero la cena del giorno precedente), non possiamo offrire allo stomaco solo un caffè. Oltre a rischiare bruciori addominali non forniremo al nostro organismo le adeguate energie per affrontare la giornata.

  • Mangiare solo frutta
    La frutta è una componente importante della colazione ma non può essere l’unica. Gli zuccheri semplici vengono elaborati molto velocemente e la fame ritorna in un attimo. Meglio associare anche una fonte di carboidrati complessi come alimenti integrali.
  • Non fare un pasto bilanciato
    Si tende a pensare che una dieta unicamente proteica faccia dimagrire, ma la colazione deve contenere quanti più nutrienti possibili. Se iniziate la giornata solo con bacon e uova rischiate di sovraccaricare l’organismo di grassi saturi.

Ecco i vantaggi di usare l’olio d’oliva nei dolci

Quando pensiamo all’olio d’oliva pensiamo immediatamente ad un piatto salato. Eppure, questo ingrediente assai prezioso e ricco di importanti nutrienti, è un eccellente alleato dei dolci.

Noi di Tomarchio lo sappiamo bene, non a caso uno dei nostri prodotti di punta è la Tortina Mediterranea preparata con olio extra vergine d’oliva. Nutriente, gustosa, soffice come una nuvola. Ma qual è il vantaggio di utilizzare l’olio nei dolci?

In realtà sarebbe meglio utilizzare il plurale perché le opportunità che l’olio d’oliva concede ai dolci (e a chi li assaggia) sono parecchie.

Cominciamo con la consistenza. Un dolce all’olio d’oliva è molto morbido, ha una consistenza avvolgente e irresistibile ed è molto più digeribile di un dolce, ad esempio, preparato con il burro.

Anche il gusto ne trae vantaggio. Assaggiare un dolce preparato all’olio d’oliva è una vera e propria esperienza. Se vi prendete un attimo per assaporare noterete una serie di sfumature di sapori che richiamano la campagna, che riconducono a noti fruttate ed aromatiche, che portano con sé aromi tipici della macchia mediterranea.

Ma ultimo, e non ultimo, arriviamo al nodo principale: i benefici per la salute. L’olio d’oliva è il principe della tanto osannata dieta mediterranea. È ricco di vitamina E, acido oleico e linoleico: tutti alleati della salute che non si perdono in cottura perché l’olio resiste bene alle alte temperature. Inoltre ha solo il 15% di grassi saturi (a fronte di un 49% del burro).

Concedetevi l’occasione di assaporare un dolce genuino, dal gusto semplice e autentico.


biscotti tomarchio

5 trucchetti dei nostri pasticceri per biscotti perfetti

C’è chi ama tuffarli nel latte fino quasi a farli sciogliere, chi li inzuppa solo mezzo secondo per preservarne la croccantezza, chi li mangia con la marmellata e chi potrebbe finirne un pacco intero davanti una serie tv. I biscotti sono una costante della vita di tutti noi (o quasi). Ognuno ha i suoi preferiti: si spazia tra varianti,  ripieni e forme a patto che venga rispettata una costante: la bontà.

Noi di Tomarchio pensiamo che un buon biscotto non debba essere solo “buono” al palato. Per questo i nostri frollini sono preparati con pochissimi ingredienti, come una volta, senza conservanti, OGM e coloranti e, in moltissime linee, anche senza lattosio e derivati del latte. Li prepariamo come li faresti tu in casa. E a proposito, tu come li fai?

In attesa di conoscere le tue ricette ti forniamo noi alcuni piccoli grandi consigli “rubati” direttamente dalle ricette dei nostri mastri pasticceri (mi raccomando, non dirglielo!)

Per biscotti friabili che si sciolgono in bocca: utilizzare zucchero a velo al posto di quello semolato e prima di aggiungere qualsiasi ingrediente, montare il burro con lo zucchero per 3 minuti fino ad ottenere un composto leggero e vellutato.
Per Savoiardi leggerissimi: assicurarsi che le uova siano a temperatura ambiente e non fredde! Poi, montare separatemene il tuorlo e gli albumi.
Per una pasta frolla croccante: Mettere il 10% in più di zucchero rispetto alla ricetta di base. Una volta che l’impasto è pronto, prima di stenderlo e tagliarlo, lasciarlo riposare per 45 minuti in frigorifero.
Per dei dessert al burro super fragranti: Per prima cosa impastare con la planetaria il burro con la farina finché non si ottiene un composto omogeneo. Aggiungere poi gli altri ingredienti ed impastare per meno tempo possibile fino ad ottenere una massa uniforme.
Frollino all’olio extra vergine di oliva: Tenere in frigorifero l’olio per una notte intera. Utilizzarlo quando ancora freddo.

E voi, quali trucchetti avete?


Latte di mandorla: gli incredibili effetti sul corpo che non conoscevi

È estate: gli ombrelloni sono ormai aperti, i braccioli dei bimbi sono belli gonfi e i frigoriferi dei siciliani si sono riempiti di latte di mandorla. Se è vero che una rondine non fa primavera, una mandorla fa certamente estate. Almeno nella nostra isola.

Il latte di mandorla è una bevanda immancabile nella bella stagione. Quanti di voi hanno ricordi d’infanzia legati al panetto di pasta di mandorla, morbido e profumatissimo?

Questo drink non è semplicemente una deliziosa alternativa al latte nelle colazioni – già afose-  d’estate o nelle merende di mezzo pomeriggio. È a tutti gli effetti un superfood. Diamo un’occhiata a tutte le sue proprietà:

  • NEMICO DEL COLESTEROLO
    L’elevato contenuto in acidi grassi polinsaturi della mandorla migliora i livelli di colesterolo “buono” (hdl) e abassa quelli del colesterolo “cattivo” (ldl).
    Inoltre aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari ed è adatto a chi ha livelli di trigliceridi alti.
  • IL PIENO DI NUTRIENTI
    È ricco in antiossidanti (vit. E), vitamine e minerali.
  • LEGGERO E DIGERIBILE
    Essendo privo di Lattosio, colesterolo e proteine del latte, risulta estremamente digeribile.

  • ALLEATO DELL’INTESTINO
    Le fibre in esso contenute aiutano e stimolano la regolare funzionalità intestinale e permettono di ritardare l’assorbimento degli zuccheri semplici limitando i picchi glicemici.
  • PERFETTO DOPO IL FITNESS
    L’elevata qualità dei suoi nutrienti fa si che il latte di mandorla diventi un’ottima bevanda post-allenamento per reidratarsi ed integrare sali minerali e zuccheri.
  • COME UN PRODOTTO DI BELLEZZA
    Le vitamine presenti, su tutte la quelle del gruppo B, idratano la pelle e rinforzano unghie e capelli.

Ricordiamo che il latte di mandorla può essere talvolta utilizzato come sostituto del latte vaccino, ma facendo attenzione alla quantità. Questa bevanda infatti è ricca in zuccheri ed il suo consumo deve essere integrato all’interno di una dieta varia e bilanciata.

È il caso di brindare, no?


conservare uova in casa sicurezza - TOMARCHIO

Uova e sicurezza: ecco cosa dovete fare in casa

Le uova sono uno dei pilastri di ogni preparazione dolciaria. Noi di Tomarchio lo sappiamo bene, ma sappiamo soprattutto come scegliere e utilizzarle al meglio. Scegliamo uova fresche e le sottoponiamo a processi di sanificazione e a controlli incrociati di sicurezza e igiene. Paradossalmente, c’è più sicurezza nel trattamento delle uova a grandi livelli che in casa, dove la “genuinità” spesso diviene un’arma a doppio taglio.

Ma cosa c’è da sapere e come comportarsi per consumare questo prodotto senza alcun rischio per la salute?

FRESCHEZZA
Partiamo da qui. Le uova acquistate al supermercato hanno una data di scadenza e delle etichette con la categoria (le uova fresche sono di classe A). Se troviamo un uovo in frigo e non sappiamo quanto tempo fa l’abbiamo comprato, possiamo provare ad immergerlo in un recipiente di acqua salata. Se va a fondo vuol dire che è fresco (a causa delle dimensioni della camera d’aria), se galleggia meglio buttarlo.

GLI ALLEVAMENTI
“L’uovo appena deposto dalla gallina si può mangiare anche crudo perché è freschissimo”. Ce lo hanno insegnato le nonne per molto tempo, ma è vero? In realtà se prendiamo un uovo da un allevamento intensivo, il consumo a crudo è sconsigliato. Fate attenzione, la scritta “allevate a terra” non esclude automaticamente gli allevamenti intensivi.

PULIZIA E IGIENE
La Salmonella è il più importante patogeno trasmesso dalle uova e il 90% delle contaminazioni arriva dopo la deposizione (fonte: Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). Può quindi essere utile non fare entrare in contatto il guscio con altri alimenti, lavarsi le mani dopo aver toccato l’uovo o il pollo crudo e mantenere la catena del freddo. Se troviamo un uovo rotto o col guscio lineato meglio non consumarlo.

DOVE CONSERVARLE
Sempre meglio conservare le uova in frigo a una temperatura compresa tra 0 e 4 gradi. Riponetele sempre quindi in un piano intermedio o inferiore, non nello scomparto apposito. Meglio lasciarle all’interno del loro contenitore, quello in cui le avete acquistate, è un ottimo modo per evitare che assorbano odori esterni.


Tomarchio pasticceria siciliana - cacao

L’alfabeto del cacao: 21 cose che vi sorprenderanno

È il momento di indossare il camice bianco e di far partire la sigla di Superquark in sottofondo, la sentite?

Oggi ci concentriamo sul cacao e lo facciamo con dignità, contrariamente a quanto avviene quando ci troviamo di fronte a qualsiasi cosa contenga del cioccolato. 21 lettere, 21 punti, 21 rivelazioni, molte di queste sorprendenti. Pronti?

  • Antiossidante. Il cacao è molto ricco di antiossidanti. È un vero e proprio superfood, con tantissime qualità benefiche per la salute, che può contribuire a proteggere dall’invecchiamento cellulare, dai tumori, ma anche da malattie come l’Alzheimer.
  • Burro di cacao. Viene estratto a caldo tramite pressatura. Costituisce la parte più nobile della fava di cacao!
  • Cacao. Si tratta del termine utilizzato per riferirsi generalmente al cacao in polvere estratto direttamente dalla fava. Il cioccolato, invece, è il prodotto della lavorazione di cacao in polvere, burro di cacao, zucchero ed emulsionanti.
  • Dipendenza. Si dice che il cacao crei dipendenza. Ma è vero? Sicuramente si tratta di una deliziosa dipendenza fisiologica, dovuta agli alcaloidi contenuti al suo interno, che conferiscono la base amara al sapore delle fave, come la teobromina e la caffeina, i quali hanno effetti stimolanti.
  • Equatore. È l’area in cui cresce il cacao. Quasi tutti gli alberi, infatti, crescono entro i 20 gradi di latitudine dall’equatore, in piena zona tropicale. Tre quarti di essi addirittura entro gli 8 gradi.
  • Fermentazione. È il procedimento che avviene sulle fave di cacao prima dell’essiccazione e che varia a seconda del tipo di cacao che si vuole ottenere. La tecnica di fermentazione influenza fortemente il gusto e la qualità del prodotto finito: il cioccolato.
  • Golosa. È la nuova tortina al cacao puro e zucchero di canna grezzo. Una new entry in casa Tomarchio.
  • Harmattan. È il nome del vento che soffia dal Sahara verso l’Africa Occidentale, dove si trovano due paesi tra i più grandi produttori al mondo di cacao, la Costa d’Avorio e il Ghana.
  • Indonesia. È il terzo produttore mondiale di cacao, anche se i semi vengono solitamente esportati prima della fermentazione.
  • Longevità. È la caratteristica che contraddistingue gli alberi di cacao che vivono ben oltre i 100 anni!
  • Mono Origine. Molti cioccolati di alta qualità sono prodotti con colture mono origine. Ciò vuol dire che proprio come accade per i vini pregiati, alcuni cioccolati vengono prodotti a partire da fave di cacao di una specifica cultivar proveniente da un area ben precisa. Questo permette al cioccolato di avere un gusto e degli aromi estremamente caratteristici.
  • Non processato. La massa di cacao è la forma più pura di “cioccolato” che si può consumare. Essa infatti è costituita al 100% da estratto di fava di cacao.
  • Ombre. Sono quelle sotto cui crescevano, nelle foreste, i primi alberi di cacao. Si trovavano infatti sotto le chiome protettive di altri fusti, metodo di crescita apprezzato ancora oggi e privilegiato dai migliori cioccolatieri del mondo.
  • Piccante. Gli aztechi avevano inventato una bevanda, schiumosa e amara, a base di cacao mischiato con peperoncino e spezie, dal nome Xocoatl, da cui deriva il nome con cui conosciamo oggi il cioccolato.
  • Quetzalkoatl. Èil nome del dio “Serpente Piumato” che, secondo le antiche credenze Mesoamericane, diede il cacao agli indigeni, dopo che gli esseri umani furono creati dal mais.
  • Re del cioccolato. È l’appellativo assunto dal nono imperatore azteco, Montezuma II, per via della riserva di cacao posseduta, contante quasi un miliardo di semi. Secondo la leggenda, pare abbia accolto l’esploratore spagnolo Cortes con un banchetto e coppe di cioccolata.
  • Semi: Crescono numerosi all’interno di un frutto chiamato Cabossa. Essi sono immersi in una polpa aspra ed hanno una forma piatta ed allungata, a metà strada tra una fava ed una mandorla. I semi prendono infatti il nome di fave di cacao.
  • Theobroma. È l’albero del cacao, piccolo sempreverde. Il suo nome deriva del greco theòs che significa dei e broma che sta per cibo. Un vero e proprio cibo degli dei!
  • Uno per uno. Ogni albero produce annualmente molte cabossidi, le quali contengono rispettivamente fino a 40 fave ciascuno.
  • Varietà. Il cacao ha tre varietà principali. Il Criollo è il più pregiato. Rappresenta circa il 10% della produzione mondiale, è molto profumato e delicato. Il Forastero è il più comune, ed il più facile da coltivare. Rappresenta infatti oltre l’80% della produzione mondiale. Il Trinitario infine è un ibrido dei primi due, dai quali eredita rispettivamente il sapore aromatico e la capacità di adattamento geografico della coltura.
  • Zumàrraga. Per buona parte della sua storia il cacao è stato una bevanda che non conosceva lo zucchero. Solo nel 1590 il vescovo Francisco Juan de Zumàrraga aggiunse lo zucchero alla ricetta della bevanda… cambiando la storia.

pistacchio siciliano Tomarchio

3 modi per riconoscere il vero pistacchio di Bronte

Non importa che tu ti trova a Catania o a Bolzano. Che tu stia mangiando un dolce o una pietanza salata al pistacchio. Quasi sempre, nel menù, quel pistacchio sarà presentato come “pistacchio di Bronte”. Ma è davvero così? La risposta, purtroppo, è no.

L’oro verde della nostra terra è ormai divenuto uno dei principali prodotti da contraffazione. Anche alcune delle migliori pasticcerie si vedono recapitare sacchi di pistacchi tritati che promettono di provenire dalle pendici dell’Etna e invece, spesso, arrivano da territori fuori dai nostri confini.

Riconoscere un pistacchio di Bronte non è troppo difficile. Almeno per noi che ogni giorno lo tocchiamo, lo assaggiamo, lo utilizziamo e lo conserviamo con la massima cura. Ecco qualche piccolo segreto che vogliamo svelarvi…

1 – Fate attenzione alla forma
Il pistacchio che tende ad essere tondeggiante non arriva da Bronte. Tendenzialmente, i pistacchi di Bronte sono lunghi il doppio rispetto a quanto sono larghi. Se osservate il frutto intero, quindi, noterete una forma decisamente allungata, quasi appuntita. C’è da dire che anche altri tipi di pistacchio, come quello greco, possono avere una forma simili. Questo è quindi un primo indizio: utile, ma da solo non determinante.

2 – Soffermatevi sul colore
Il pistacchio di Bronte è verde, un colore piuttosto brillante, una tonalità pastello. Le sfumature giallastre sono ridotte al mimino, quindi se il vostro pistacchio in granella è più giallo che verde o ha un colore verde acido allora non è di Bronte. Se invece osservate il frutto intero potrete notare la pellicina che, nel caso del pistacchio di Bronte, è violacea.

 

3 – Assaporate per bene
Se il pistacchio è salato naturalmente allora non è di Bronte. Il gusto del tipico frutto siciliano è decisamente tendente al dolce. Così aromatico da non necessitare di aromi o salature.


L’inganno della farina integrale: ecco come difendersi dalle astuzie di alcuni marchi

Negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente il consumo di prodotti integrali. Merito di una sempre più crescente informazione alimentare e di una maggiore consapevolezza del consumatore, sempre più attento a quello che mangia, non più unicamente orientato al sapore.

La farina integrale è meno raffinata della più comune 00, è ricca di nutrienti e fibre e fa decisamente bene all’organismo (potremmo parlarvi di indici glicemici e salute dell’intestino, ma questa è un’altra storia, decisamente più noiosa e meno “saporita”). Un consumatore che sceglie un prodotto integrale lo fa perché vuole un prodotto con tutte queste caratteristiche appena citate, lo fa perché vuole quel sapore “rustico” e quella consistenza differente. Trovare quindi sugli scaffali dei supermercati un prodotto integrale che poi, totalmente integrale non è, può definirsi a tutti gli effetti una sorta di inganno. Eppure succede spesso, quasi sempre.

Date un’occhiata all’etichetta. Fatelo sempre, come buona abitudine. Prendete il vostro prodotto integrale preferito, voltatelo e leggete gli ingredienti. Probabilmente troverete la farina integrale, ma solo in una quantità minima, che spesso non arriva neanche lontanamente al 50%. Tutto il resto è composto da altre farine, più raffinate certamente.

Noi di Tomarchio, invece, abbiamo preso un impegno con i nostri consumatori che rispettiamo fino in fondo. La tortina integrale, infatti, è realizzata con il 100% di farina integrale. Così come i nostri biscotti integrali. Chi ci sceglie, trova esattamente quello che cerca.


Bambini e colazione: come farla al meglio

Il primo pasto della giornata è quello più “maltrattato”, soprattutto nelle tavole a cui siedono i più piccoli. Da una parte c’è la fretta di consumare tutto velocemente perché si è sempre in ritardo per la scuola. Dall’altra c’è l’inappetenza di molti bambini che viene colmata con snack appetitosi, ma molto grassi. Come trovare il giusto equilibrio?

Innanzitutto va precisato che la prima colazione è fondamentale perchè serve a fornire la giusta energia per affrontare le prime ore della mattinata. Senza, il vostro bambino rischia di essere più distratto e più stanco. Ma ci sono rischi connessi anche alla salute in quanto saltare abitualmente la colazione espone maggiormente a sviluppare patologie come diabete ed obesità. Una buona colazione è ricca, ma leggera. Serve a fare il pieno di carboidrati complessi, vitamine, grassi, proteine e sali alimentari. Ecco qualche consiglio:

1 - Se potete variate
A meno che i vostri piccoli non siano eccessivamente legati al latte alternate ogni tanto con del the. Al latte può subentrare anche lo yogurt, ricco di fermenti lattici vivi e più leggero. Una colazione varia risulta più appetitosa e tende a stufare meno.

2 - Non zuccherate
Abituate il palato dei vostri figli ed evitate di riempire il latte o il the con enormi cucchiaiate di zucchero. Meglio usare il miele o, nel caso del latte, aromatizzare con del cacao in polvere.

3 - Occhio alle merendine
Noi di Tomarchio, come sapete, siamo molto attenti agli ingredienti e all'uso di conservanti. Nelle nostre tortine gli ingredienti sono pochissimi e i conservanti sono assenti. Evitate le merendine troppo ricche di creme, eccessivamente grasse o dolci.

4 - Meglio la materia prima che il prodotto raffinato
Invece delle merendine con creme al cioccolato, preferite un quadratino di cioccolato fondente. Al posto dei succhi di frutta, molto zuccherati, scegliete una spremuta fresca o il succo preparato sul momento di un frutto. Se avete centrifughe o estrattori potete preparare il succo la sera prima e conservarlo tutta la notte in frigo chiuso ermeticamente, al buio e con qualche goccia di limone all'interno per rallentare l'ossidazione.

 


Zucchero di canna: tra falsi miti e cose da sapere

Zucchero bianco o zucchero di canna? Ci sono decisamente delle differenze tra questi due tipi di prodotti che, molto spesso, sono stati ingiustamente demonizzati. Lo zucchero bianco non è il male. Così come lo zucchero di canna non è il bene assoluto. Ogni alimento, all’interno di una giusta dieta equilibrata, apporta il suo buon contributo al funzionamento dell’organismo. Quindi quanto operate una scelta non concentratevi solo su quella che i media vi hanno insegnato essere l'opzione più sana ma, nell'ottica di un consumo responsabile di dolci, scegliete in base al vostro gusto. Un’adeguata quantità di zucchero durante il giorno è necessaria. Godetevi quindi al meglio il vostro momento di piacere e fatevi guidare dai vostri sensi. Bianco o di canna? Il gusto fa la differenza.

La differenza sostanziale tra i due prodotti è infatti riscontrabile nel sapore e nella consistenza. Ma anche nel trattamento: lo zucchero di canna grezzo è meno raffinato di quello bianco. Ma torniamo al palato...

I granelli sono più grossolani, appiccicosi e “scrocchiarelli” e il sapore è decisamente più aromatico. Nello zucchero di canna è presente una percentuale, seppur minima, di melassa che conferisce al prodotto un sapore più “esotico”. La melassa è una parte estremamente ricca di nutrienti della canna da zucchero. Inoltre, in alcuni zuccheri di canna, come quelli integrali, è possibile riscontrare retrogusti di liquirizia e anice molto blandi ma comunque importanti e una dolcezza meno intensa e più raffinata.

Trovate lo zucchero di canna grezzo in molti dei nostri prodotti come ad esempio la tortina Integrale e la nuova tortina Golosa. Assaggiatele e fateci sapere cosa ne pensate del gusto...


Arriva la Tortina Golosa: la prima Tomarchio al cacao puro e zucchero di canna grezzo

Finalmente è arrivata la Tortina Golosa, la prima tortina Tomarchio "nera", preparata con cacao puro e zucchero di canna grezzo.

La tortina Golosa di Tomarchio nasce con la stessa filosofia della grande famiglia delle tortine: pochi e semplici ingredienti selezionati per il loro sapore e le loro qualità nutritive. Fatta con frumento, cacao, zucchero di canna grezzo, uova fresche e olio di girasole alto oleico è una pausa gustosa durante la giornata per chi ama i sapori originali dei suoi ingredienti naturali.

Non contiene latte e derivati del latte. Non ha olio di palma.
Perfetta con marmellata di arance amare, con ricotta e cioccolato, con il succo di pera. Buonissima anche da sola.

La puoi trovare in tutti i Tomarchio Store e, molto presto, anche nell'e-commerce. L'abbiamo appena presentata su Facebook e voi, siete letteralmente "impazziti". Grazie per tutto l'affetto che ci regalate. E buona Tortina Golosa!