Il gelato è l’alimento consolatorio per eccellenza. E lo sappiamo che avete in mente la scena di Bridget Jones che, dopo l’ennesima rottura, si infila sotto un plaid e si fa fuori un barattolo di gelato. Film e libri ci hanno sempre mostrato che delusioni, amarezze e nostalgie varie possono essere alleviate da un po’ di gelato, rigorosamente mangiato dal barattolo. Ma è davvero così? Oh si…

Esiste infatti un collegamento diretto tra apparato digerente e cervello e, a fare da ponte tra i due, c’è anche e soprattutto la serotonina, l’ormone che non solo regola l’umore, l’irritabilità e il sonno ma anche i movimenti dell’intestino e la flora batterica. Che i dolci aiutino l’umore è cosa nota, ma perché fra tutti proprio il gelato è stato eletto a alimento antidepressivo per eccellenza?

Alcuni neuroscienziati sono arrivati alla conclusione che il segreto sta nella sua capacità di sciogliersi che regala un’esperienza sensoriale unica rispetto agli altri alimenti. Per essere davvero efficace nel suo effetto anti-tristezza, il gelato deve sciogliersi non troppo velocemente ma neanche troppo lentamente. Altro segreto è poi il mix che si crea in bocca che è la somma di 4 variabili: aroma, acidità, temperatura, dolcezza. Infine, a chiudere il cerchio, c’è anche l’inconscio rimando all’infanzia e ai ricordi di momenti felici.

Insomma, adesso che l’estate sta finendo e si ritorna a lavoro, se andrete a cercare consolazione in un barattolo di Jilatu saprete il perché.