Il gelato fa bene all’umore, ma questa non sembra di certo la scoperta del secolo. Ce l’hanno insegnato i film (quando vedevamo le Bridget Jones di turno buttarsi su una vaschetta di gelato per superare più in fretta le delusioni d’amore) ma ce l’ha insegnato anche la vita: a chi non è capitato di aggiustare una giornata storta con una bella coppa? Quello che risulta essere del tutto nuovo, però, ha a che fare con le evidenze scientifiche che, oggi, ci mostrano cosa accade al nostro cervello quando portiamo il cucchiaino in bocca.

L’Institute of Psychiatry di Londra ha registrato le reazioni del cervello di alcuni pazienti che stavano gustando il loro gelato preferito. Attraverso delle risonanze magnetiche hanno scoperto una forte attività nella corteccia orbito-frontale, quella responsabile del piacere emozionale. Ma non finisce qui perché l’argomento sembra interessare parecchio gli accademici. All’università di Amsterdam, il dipartimento di scienze e di psicologia ha analizzato le microespressioni facciali di 300 volontari durante l’assaggio del gelato e ha scoperto che l’86% dei loro esprimeva, involontariamente e fisicamente, felicità.

Concedersi un gelato significa quindi concedersi un po’ di felicità. E lo si può fare senza troppi sensi di colpa. Il gelato è infatti un alimento completo che contiene proteine ricche di amminoacidi facilmente digeribili, ma anche fosforo, calcio, vitamina A e B2.
Secondo il dottor Antonio Migliaccio, Medico Nutrizionista e Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione, è possibile persino inserire il gelato in una dieta come sostituto di un pasto principale. Naturalmente ogni piano alimentare specifico deve essere seguito da un professionista di riferimento, ma il gelato non va demonizzato. È tutta una questione di quantità e di equilibrio. Ma soprattutto, è una questione di felicità…