Il gelato è l’alimento tradizionale della stagione estiva in grado di mettere d’accordo grandi e piccini. La sua nascita la dobbiamo al popolo arabo. Ma come facciamo a riconoscere un buon gelato artigianale?

Caratteristica fondamentale è l’utilizzo di materie prime fresche e la maggior differenza con quello industriale si basa su due aspetti: minor quantità di grassi e minore quantità di aria inglobata.
L’ingrediente principale è senza dubbio il latte che compone spesso almeno il 60% del composto.
Per il nostro Jilatu utilizziamo solo latte fresco alta qualità, ovvero la qualità di latte che subisce meno trattamenti termici ed ha la più altra concentrazione di siero-proteine.

Uno dei segreti per un buon gelato artigianale è nella pastorizzazione, processo che rende la miscela più sicura dal punto di vista igienico ma che ha anche la funzione di legare meglio le componenti liquide e solide. Inoltre dopo la pastorizzazione la miscela viene lasciata maturare per diverse ore a bassa temperatura, cosicché gli aromi caratteristici di ciascun gusto possano esrimersi al meglio.

Altra differenza fondamentale sta nelle caratteristiche nutrizionali: il gelato artigianale deve essere equilibrato e non per esempio, eccessivamente grasso o contenere troppi zuccheri.
La presenza di diversi additivi artificiali come addensanti o aromi è spesso segno di un gelato di qualità non eccelsa.

Un buon gelato artigianale dovrebbe avere un buon aspetto, un colore naturale, un sapore pieno e cremoso. Da evitare quindi quei gelati dalla texture granulosa o dai colori eccessivamente sgargianti. Il pistacchio verde smeraldo, ad esempio, è pura fantasia.

Inoltre fate attenzione al rapporto peso/volume; un buon gelato artigianale difficilmente pesa meno di 700g per litro di volume, mentre gli industriali spesso contengono oltre il 50% di aria, quindi confezioni da un litro potrebbero pesare anche meno di 500g!

E tu, hai già provato Jilatu?

 

Foto: @fabrizio_ormazen | @vanessaanastasi